Sono venuta in contatto con le discipline olistiche almeno 25 anni fa, quando mia madre iniziò una scuola di reflessologia plantare e, poco dopo, mia cugina si diplomò in naturopatia. In questo lasso di tempo ho incrociato più volte i Fiori di Bach, senza venirne mai completamente convinta, tanto da concludere che non sono un rimedio adatto a me. Ora che ho conosciuto Barbara De Carli, BFRP (Bach Foundation Registered Practitioner), ovvero consulente e operatrice certificata dall’ente, mi chiedo se, semplicemente, non abbia mai incontrato qualcuno capace di farmi conoscere davvero queste preparazioni. Barbara non è solo preparata, ma anche estremamente appassionata e curiosa, il che la porta a sperimentare diverse tecniche energetiche in affiancamento al percorso con i Fiori, per confezionare ad arte il percorso più adatto alla singola persona che le si affida, puntando in particolare sul riequilibrio energetico con pietre e cristalli e sull’aromatologia emozionale olfattiva. Alla base di tutto c’è l’ascolto profondo, che permette a Barbara di sentire la persona a 360° e di andare oltre le semplici parole.

L’importanza dell’accompagnamento
Il dottor Edward Bach diceva “formatevi e accompagnateli, poi a un certo punto avranno imparato a capirsi e conoscersi, a conoscere i rimedi e, magari, potranno agire senza di voi”. <<I Fiori di Bach sono come degli amici per la vita: sai che puoi sempre contare su di loro. Certo – spiega Barbara – questi rimedi richiedono pazienza e costanza. Quando si inizia un percorso con i Fiori non è possibile stabilire a priori quanto tempo ci metteranno a sintonizzarsi con le frequenze di chi li assume e a iniziare ad agire. È importante che, durante tutto il processo, la persona si senta libera di comunicare dubbi e incertezze a Barbara, così da ricevere rassicurazioni e risposte. Può anche capitare che, soprattutto all’inizio, ci si aspetti esiti così eclatanti da non accorgersi dei piccoli miglioramenti che pian piano si ottengono. <<Bisogna inoltre considerare che raramente un percorso fa uso di un solo fiore… spesso a un fiore ne segue un altro e così via, “pelando gli strati della cipolla” come scriveva Edward Bach, fino a raggiungere le diverse dimensioni dell’emozione o dello stato d’animo o tratto caratteriale su cui la persona desidera lavorare. Proprio per questo, dopo il primo colloquio è consigliabile fare degli incontri a cadenza regolare di 2, 3 settimane, ed eventualmente distanziandoli maggiormente in seguito, a seconda dell’intensità della situazione emotiva e dei risultati ottenuti.>> Barbara si fa fiduciaria dell’intero processo, mettendo a frutto le sue doti di ascolto empatico attivo, sfruttando tutti i suoi sensi, anche quelli più sottili. Il successo è tale che, scherza, <<alcuni dei miei clienti vengono da me per lungo tempo, per parlare e sfogarsi e non solo per i Fiori>>. E per i più impazienti? <<In questi casi posso ricorrere ai fiori Australiani, spesso più veloci nel dare risultati e capaci di convincere anche i più scettici, poiché lavorano su frequenze e vibrazioni diverse, potremmo dire più “fisiche”, quindi la loro azione viene percepita in tempi più rapidi>>. A dimostrazione che il carattere di ogni fiore e la sua energia corrispondono al tipo di ambiente e terreno in cui cresce. Ma per chi è indicato un percorso floriterapico? <<In realtà, tutti possono trarre beneficio emotivo da questo tipo di trattamento, dal giovane all’anziano, dall’uomo alla donna, finanche i feti nella pancia della madre. Certo, di norma il lavoro è più rapido sui soggetti meno strutturati: bambini, animali e perfino piante mostrano risultati tali da allontanare l’idea che i Rimedi di Bach abbiano solo un effetto placebo>>.

Il sogno del lavoro in squadra
A questo punto, occorre fare un passo indietro. Una quindicina di anni fa Barbara è caduta in una profonda depressione, fino a necessitare di un ricovero ospedaliero. <<È proprio in quella situazione che ho scoperto la mia vera forza e che ho iniziato il mio lavoro interiore. Una volta uscita mi sono inizialmente dedicata allo yoga, finché la mia insegnante non mi ha consigliato i Fiori di Bach. Prima di allora non li avevo nemmeno mai sentiti nominare. Ho iniziato il viaggio con notevole scetticismo, senza sapere che quella era la strada per guarire dalle mie tante ferite interiori. Non ci è voluto molto prima che decidessi di studiare floriterapia, usando i Fiori prima su di me e poi sui miei parenti e amici, per poi allargare la cerchia e farla diventare la mia professione. Forse per la mia storia, il desiderio è di poter aiutare chi è in reale difficoltà>>. Per questo Barbara non esita a collaborare anche con altre professionalità, per affiancare la floriterapia ad altri tipi di trattamento, dalla medicina classica a quella omeopatica, dalla nutrizione alla fisioterapia. Il desiderio è di poter supportare la persona da punti di vista e su piani differenti, così da garantirle il miglior percorso possibile. È proprio con questo obiettivo che Barbara ha aderito all’Associazione RainboWellness, creata proprio per portare il benessere a 360° a chiunque ne abbia bisogno. Senza barriere nè limiti.

Cosa c’entrano le lingue straniere?
Se credete di aver compreso tutto di Barbara, beh, sbagliate. Sinora ho taciuto un suo altro grande dono, quello per le lingue! E se credete che la cosa non c’entri, sbagliate un’altra volta! Perché la grande capacità di ascolto di Barbara si declina anche nel suo insegnamento per le lingue e non è raro che un cliente passi da una lezione di inglese a una seduta floriterapica, o viceversa. Inoltre, la profonda conoscenza dell’inglese le consente di lavorare anche come interprete a seminari e congressi di settore e come traduttrice di libri sui rimedi floreali, e di avere una clientela anche fuori dalla nostra nazione, rendendo la sua attività ancora più senza confini!

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scritto da Stefania Somaré

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